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AL SIGNOR
DELL’ACCADEMIA FRANCESE
EPISTOLA
Che fa Le Mierre della patria Senna
In sulle ricche popolose rive
Fra dotti ingegni, e de’ bei lauri all’ombra,
Ove di propria man virtù lo scorse?
5Inni animosi dall’arguta lira
Forse destar Ei gode, a far che viva
Del tempo edace ad onta eterno il nome
D’invitti eroi; o di leggiadri fiori
Emulo al Venosino ama festoso
10Ornar di qualche Lalage la fronte?
O fra bende regali, e in mezzo a ferri
Di sangue ancor fumanti Egli s’aggira
Cinto il coturno, e all’affollate genti
Spettacol nuovo dalle Scene appresta,
15Che i cuor più duri a pietà mova, e chiami
Largo sugli occhi mal frenato il pianto,
Più nobil premio, e più verace applauso