Nè lungo a quelle rive avventurate
Or men vivace la sua fiamma spira
60De’ carmi il Genio a cent’alme bennate.
Roma, superba Roma, abbatter l’ira
Te non poteo del tempo, ancor nudrice
63Te dell’arti d’Apollo il mondo ammira.
Vedi qual Figlio oggi additar ti lice,
Di Mecenate a un tempo, e degli Ascrei
66Cultor più esperti emulator felice.
Palide egli è. Con piena man gli Dei
Ricchezze in lui versaro e onori e quanti
69Pregi ornar ponno un’alma eccelsi e bei.
Chi di cetre le fila auree sonanti
Più dotto a ricercar, chi più gradite
72Rime elette a temprar fia che si vanti?
Voi che sovente la sua voce udite
Campagne amene, e voi d’Arcadia al Dio
75Diletto albergo, ombrose selve il dite.
Ed oh potessi, o selve, un giorno anch’io
A Lui d’appresso offrirgli in seno a voi
78Di grat’animo in segno il canto mio!