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LESBIA

A SUOI VERSI


Dolce stagion, che questi colli, e queste
     Piagge, cui sol tenea poc’anzi il mesto
     Orror del verno, a rallegrar ten riedi,
     E di nuove bellezze, e di novella
     5Ridente luce le cospergi, e indori,
     Il garrir degli augei, dell’aura dolce
     Il sussurar, il mormorìo dell’onda,
     Che con libero piè discorre, tutto
     Me chiama al canto, e a salutarti invita.
     10E tu cetra, che fosti ognor fedele
     Ne’ dì torbidi e avversi a me compagna,
     E che talvolta ancor ne’ mali miei
     Flebil suono destasti a pianger meco,
     Ben è ragion, che que’ dolenti e mesti
     15Tuoi modi ora lasciando, a più soavi
     Oggi ti accordi e più leggiadri accenti.
     Diletta cetra! e voi carmi a me sempre