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DA PARIGI OVE LESBIA TROVATASI
AL SIGNOR
GIROLAMO POMPEI
EPISTOLA
Mentre il dolce terren che ambizïosa
Bacia la regal Senna, in grembo a mille
Piacer mi tiene che qui han vita, e regno,
Sicchè più rammentar non so i periglj
Del cammin lungo, ed i sofferti oltraggi
Dalle brine crudeli, e dalle nevi
Che ognor per l’ardue balze ebbi d’intorno;
Pur quindi al mio pensiero impazïente
Spesso il vol sciolgo, e il caro Ausonio Cielo
Oltre la Sonna, e il Rodano, e il nevoso
Giogo de l’Alpi a riveder ritorno.
Ma più che in altra parte errar io godo
Del bell’Adige tuo lungo le rive,
Lungo le amate rive, ove sì lieti
Trassi i miei giorni negli amati tetti
De’ cari Cugin mïei, e de la mia
Diletta Zia fra le amorose cure,
E di pregiati amici infra lo stuolo,