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in morte di u. bassville — canto primo 49
IN MORTE DI UGO BASSVILLE


CANTO PRIMO


Contenuto: L’anima del Bassville, appena uscita del corpo, ode dall’angelo, che l’ha tolta all’inferno, la pena che dovrà sostenere prima di poter salire al cielo; di assistere, cioè, agl’infiniti mali causati dalla rivoluzione di Francia (1-36). Riconosciuto giusto il decreto divino e augurata pace al corpo, l’anima si leva nell’aria accompagnata da esso l’angelo (37-57); e mentre stanno, nella notte, per abbandonar Roma, veggono sul tempio di s. Pietro un cherubino di aspetto minaccioso, cui s’inchinano (58-84). Indi passano sovra il mare di Sardegna, pieno di cadaveri e di bandiere disperse, e giungono a Marsiglia, dove assistono a una scena di stolta e nefanda empietà (85-171). Visitano poscia varie città e regioni della Francia, e per tutto veggono sangue e pianto e ingiustizie, frutti di una turpe licenza (172-246). A tali dolorosi spettacoli freme d’orrore l’anima d’Ugo; ma l’angelo le dice di por freno alla pietà, che dovrà veder cose ben piú di queste orribili (247-271). — Nicola Giuseppe Hugon, soprannominato Bassville, nacque in Abbeville (Somma) il 7 febbr. 1753 da Giacomo Giuseppe e da Maria Franc. Champion. Studiò teologia e lettere, quella per desiderio del padre, queste per inclinazione sua. Prima insegnò scienze ecclesiastiche nella città di Abbeville, poi, circa nel 1781, si recò a Parigi. Dopo avervi dimorato alcun tempo facendo il letterato, visitò, come istitutore dei figliuoli d’un sig. Morris di Filadelfia, il resto della Francia, il Belgio, l’Olanda, la Germania e la Svizzera. In Amsterdam compose i canti, ora forse perduti, Sul Commercio; nell’84 pubblicò lodati Elementi di mitologia e Mescolanze erotiche ed istoriche; nell’85 la Biografia di Franc. Le-Fort e nell’86 le Memorie di mad. di Warens in continuazione delle Confessioni del Rousseau. Ne’ primordi della rivoluzione fu del partito regio: ciò provano le Memorie istorico critico-politiche della rivol. di Francia che stampò nel ’90, e l’essere egli stato uno de’ collaboratori del Mercurio nazionale, gazzetta che aveva per motto: il faut un roi aux Francais, e che fu pubblicata dal 31 dic. ’89 al 21 marzo ’91. Vi scrissero alcuni che furono poi fieri giacobini. Durante il ministero Demouriez fu nominato segretario di legazione a Napoli, ove andò nell’estate del 1792. Su i primi di novembre dello stesso anno si recò a Roma, senza alcun incarico ufficiale, per farvi propaganda di idee repubblicane, ove, nell’11 genn. del ’93, lo raggiunsero la moglie Elisabetta Colson e il figlio Orlando (cfr. la nota al v. 73 del c. III), accompagnati dal vice maggiore di vascello Carlo La Flotte, che recava tre lettere del barone Luigi Armando di Mackau, ministro di Francia a Napoli, dirette l’una al card. segretario di stato Franc. Saverio Zelada, l’altra al console Digne, la terza allo stesso Bassville. Il 12, che era domenica, l’Hugou e il La Flotte si presentarono, con detta lettera, al Zelada, per imporgli a nome del Mackau, di mutare su gli edifizi della nazione francese in Roma gli stemmi reali in quelli repubblicani: che fu loro assolutamente negato. I due minacciarono, e alle minacce, nel giorno veniente, tentarono di far seguire i fatti, uscendo in carrozza sul Corso colla