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     Nettuno ai verdi alipedi1
     Lasciò cader le briglie.16
Cantava il Vate odrisio2
     D'Argo3 la gloria intanto,
     E dolce errar sentivasi
     Su l'alme greche il canto. 20
O della Senna,4 ascoltami,
     Novello Tifi5 invitto:
     Vinse i portenti argolici
     L'aereo tuo tragitto.24
Tentar del mare i vortici
     Forse è sí gran pensiero,
     Come occupar6 de' fulmini
     L'invïolato impero?28
Deh! perché al nostro secolo
     Non diè propizio il Fato
     D'un altro Orfeo la cetera,
     Se Montgolfier n'ha dato? 32
Maggior del prode Esonide7
     Surse di Gallia il figlio.
     Applaudi, Europa attonita,
     Al volator naviglio. 36
Non mai Natura, all'ordine
     Delle sue leggi intesa,
     Dalla potenza chimica8
     Soffrí piú bella offesa.9 40

    di Nereo e della ninfa Doride. Cfr. Ovidio Metam. II. 11.

  1. 15. ai verdi alipedi: a’ suoi cavalli, verdi come le alghe e che han l’ali a’ piedi. Cfr., per la spiegazione di questi due epiteti, la nota al v. 361 della Musog. Qui aggiungo che Ovidio nelle Eroidi (V, 57) ha un Nereidas virides oro. Cfr. anche Metam. loc. cit. nella nota ant.
  2. 17. odrisio: trace, che la Tracia venne anche chiamata Odrysia tellus dal popolo barbaro degli Odrisi, che la invase dopo la guerra di Troia. Cfr. Pausania IV, 33, 4.
  3. 18. D’Argo: della nave Argo e deli Argonauti.
  4. 21. O della Senna ecc.: di Parigi. Cfr. la nota al v. 39, p. 4. Vedi nel sunto dell’ode (nota d’int.) come questa e le strofe che vengono stiano in relazione di quelle che precedono e come formino, per così dire, il secondo termine del paragone.
  5. 22. Novello Tifi: Card. e Bril. vorrebbero che, poi che Tifi fu il pilota della nave Argo, che il novello Tifi fosse il Robert; e certo il paragone sarebbe così preciso. Ma a me sembra che il vocativo O della Senna ecc. non si possa intendere che rivolto al Montg., perché l’ode è a lui dedicata (e sarebbe strano che subito in principio si parlasse d’altri che di lui) e perché egli mandando per primo il pallone in aria, fu anche, in certo modo, il primo pilota dell’areostato, che per muoversi non ha poi bisogno nè di rematori, nè di guida come la nave; perché il p. nomina chiaramente il Montg. al v. 32. e il filo del discorso non consente che il figlio di Gallia del v. 34, che corrisp. al novello Tifi della Senna, sia altri che lui; perché, in fine, in questa prima parte dell’ode si celebra in generale la nuova maravigliosa invenzione del Montg. e si discute il principio scientifico su cui si fonda, essendo il fatto speciale dell’ascensione del Robert cantato più oltre (v. 69 e segg.).
  6. 27. occupar: conquistare.
  7. 33. Esonide: È il patronimico di Giasone. Cfr. Ovidio Metam. VII, 77. Cosí Omero (Iliad. I, 1 e passim) chiama Achille Pelide e il Parini (Od. IV, 77) Peleo Eacide.
  8. 39. chimica: Il pallone va in alto per il maggior peso dell’aria rispetto al gaz idrogeno: la legge è dunque fisica, non chimica.
  9. 40. Soffri piú bella