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24 | AL PRINC. DON SIGISMONDO CHIGI |
Altri sta solitario, altri l’amico
In suo cammino arresta, e con lui sembra
Gran cose conferir; questi d’un fiore
L’ambrosia sugge e la rugiada, e quello
80Al suo rival ne disputa l’impero;
E venir tosto a lite, ed azzuffarsi,
E avviticchiati insieme ambo repente
Giú dalla foglia sdrucciolar li vedi.
Né valor manca in quegli angusti petti,
85Previdenza, consiglio, odio ed amore.
Quindi alcuni tra lor miti e pietosi
Prestansi aita ne’ bisogni; assai
Migliori in ciò dell’uom, che al suo fratello
Fin nella stessa povertà fa guerra:
90Ed altri poscia, da vorace istinto
Alla strage chiamati ed agl’inganni,
Della morte d’altrui vivono; e sempre
Del piú gagliardo, come avvien tra noi,
O del piú scaltro la ragion prevale1.
95Questi gli oggetti e questi erano un tempo
Gli eloquenti maestri che di pura
Filosofia2 m’empían la mente e il petto;
Mentre soave mi sentía sul volto
Spirar del nume onnipossente il soffio3,
100Quel soffio che le viscere serpendo
Dell’ampia terra, e ventilando il chiuso
Elementar foco di vita4, e tutta
La materia agitando e le seguaci
Forme5 che inerti le giaceano in grembo,
105L’une contro dell’altre in bel conflitto
Arma le forze di natura, e tragge
Da tanta guerra l’armonia del mondo.
Scorreami quindi per le calde vene
Un torrente di gioia; e discendea
110Questo vasto universo entro mia mente,
Or come grave sasso che nel mezzo
Piomba d’un lago, e l’agita e sconvolge
- 97. Filosofia m’empiean la mente (’83 sola)
vedean ecc.: si vedevano trapassare riflesse ecc.