Di minor vanto e di minor impero. 250Torna; e, se cerchi errante fuggitiva
Devoti per l’Europa animi ligi
E tempio degno di sì bella diva,
Non t’aggirar del morbido1 Parigi
Cotanto per le vie, né su le sponde 255Della Neva, dell’Istro e del Tamigi2.
Volgi il guardo d’Italia alle gioconde
Alme contrade3, e per miglior cagione
Del fiume Tiberin férmati all’onde.
Non è straniero il loco e la magione. 260Qui fu dove dal cigno venosino4
Vagheggiar ti lasciasti e da Marone5;
E qui reggesti del pittor d’Urbino6
I sovrani pennelli, e di quel d’Arno7
«Michel piú che mortale angel divino»8. 265Ferve d’alme sì grandi, e non indarno,
Il genio redivivo. Al suol romano9
D’Augusto i tempi e di Leon tornarno10.
Vedrai stender giulive a te la mano
Grandezza e Maestà, tue suore antiche, 270Che ti chiaman da lungi in Vaticano.
T’infioreranno le bell’Arti amiche
La via, dovunque volgerai le piante,
Te propizia invocando alle fatiche.
↑255. Della Neva ecc.: Nomina i fiumi invece delle città che essi bagnano (cfr. la nota al v. 39, p. 4): La Neva invece di Pietroburgo; l’Istro (Danubio) invece di Vienna; il Tamigi invece di Londra.
↑256. alle gioconde ecc.: alle liete e nobili (lat. alo: alimento e quindi che dà animo, vita) terre d’Italia. Petrarca P. III, canz.iv, 9: «Ti volga al tuo diletto almo paese».
↑260. dal cigno venosino: da Orazio, scrittore di liriche, di epistole e di satire latine celebratissimo, nato a Venosa nel ’65 e morto nell’8 av. C. in Roma. — cigno: uccello d’acqua bianchissimo e bellissimo, consacrato ad Apollo e a Venere, simbolo, fin dall’antichità, de’ poeti (cfr. Orazio Od. IV, ii, 23 e II, xx, 9), perché si credette erroneamente ch’egli, vicino a morte, spiegasse un dolcissimo canto. Cfr. Ovidio Metam. XIV, 430.
↑261, Marone: Pub. Virgilio Marone, il glorioso autoro dell’Eneide, delle Georgiche, delle Bucoliche ecc. nato ad Andes (Mantova) nel ’70 e morto a Brindisi nel 19 av. C.
↑262. del pittor d’Urbino: di Raffaello Sanzio (1483-1520), urbinate, il maggior pittore non pure d’Italia, ma del mondo, che lavorò gran parte di sua vita in Roma sotto i pontefici Giulio II e Leone X.
↑263. di quel d’Arno ecc.: di Michelangelo Buonarroti (1474-1563), fiorentino, sommo pittore, scultore e architetto, buon poeta, ottimo cittadino: uno de’ piú grandi uomini che siano apparsi su la faccia della terra. Lavorò, com’è noto, in Roma sotto Giulio II ed altri pontefici.
↑264. Michel ece.: È un verso dell’Ariosto: cfr. XXXIII, 2.
↑266. Al suol ecc.: cfr. le note a’ vv. 44 e 65, p. 4 e 5.
↑267. Augusto: Cesare Ottaviano Augusto, primo imperatore romano (63 av. C. - 14 d. C.), che, per le arti della pace ch’egli favorì grandemente, ebbe la gloria, a pochi serbata, di dar nome al suo secolo. — Leon: Giovanni de’ Medici (1475-1521), figlio di Lorenzo il Magnifico, che, eletto papa nell’11 marzo 1513, tolse il nome di