Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
PROSOPOPEA DI PERICLE | 7 |
100Che quando io l’ebbi in cura.
Per me nitenti e morbidi
Sotto la man de’ fabri1
Volto e vigor prendevano
104I massi informi e scabri:
Ubbidïente e docile
Il bronzo ricevea
I capei crespi e tremoli
108Di qualche ninfa o dea.
Al cenno mio le parie
Montagne2 i fianchi apriro,
E dalle rotte viscere
112Le gran colonne usciro.
Si lamentaro i tessali
Alpestri gioghi3 anch’essi,
Impoveriti e vedovi
116Di pini e di cipressi.
Il fragor dell’incudini,
De’ carri il cigolío,
De’ marmi offesi4 il gemere
120Per tutto allor s’udío.
Il cielo arrise: Industria
Corse le vie d’Atene,
E n’ebbe Sparta invidia
124Dalle propinque arene.
Ma che giovò? Dimestici
Della mia patria i numi,
Di Roma alfin prescelsero
128Gli altari ed i costumi5.
Grecia fu vinta6, e videsi
96. In paragon di questa! (S. R. ’81, ’83 e ’87).
100. Che quando io gli ebbi in cura (R.).
101-102. Per me qua tersi e morbidi Sotto la man dei fabri (S. R. ’81).
105. Là ubbidïente e docile (S. R. ’81).
112. Le gran colonne offriro (S.).
122. Corse le vie di Atene (R.).
125. Ma che giovò? Dimentichi (S.).
- ↑ 102. fabri: artefici.
- ↑ 109. le parie montagne: le montagne di Paro, isola dell’arcipelago greco, celebre pel suo marmo bianco, che tra gli antichi fu in grandissimo uso e pregiato poco men del pentelico.
- ↑ 113. i tessali alpestri gioghi: i monti della Tessaglia, ricchissimi di legname, col quale si fabbricavano non solo le armature degli edífizi, ma anche le navi. Cfr. la nota al v. 1, Al Sig. di Montg.
- ↑ 119. offesi: incisi dagli scalpelli.
- ↑ 127. Di Roma ecc.: Dopo che la Grecia fu fatta provincia romana da L. Mummio, l’Acaico, console nel 146 av. C.
- ↑ 129. 'Grecia fu vinta ecc.: Ricorda manifestamento l’oraziano (Ep. I, ii, 157)
Ovidio Metam. III, 62 ecc.