Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
182 | IL CONGRESSO CISALPINO IN LIONE |
16Tolse d’Italia il mal sperato impero,
Alza, vergine insúbre1, alza le ciglia,
E dalle nubi del tuo lungo affanno
Sprigionato e sereno ergi il pensiero.
20L’ammirando guerriero
Che ti diè vita, dalla Senna2 mosse
Per sanar le tue piaghe.
Le rive odi presaghe
24Del Rodano3 esultar: ve’ che si scosse
Per gaudio anch’essa la sua muta sposa4,
Che affretta, per veder, l’onda pensosa.
Viene, ei viene l’eroe; non già di guerra
28Nembi portando; né davanti al forte
Sferza i suoi negri corridor Bellona5.
D’umano sangue assai bebbe la terra;
Assai degli orbi padri e delle smorte
32Vedove il pianto e il maledir risuona.
Sola al cor gli ragiona
Pensier di pace la cecropia diva6;
Non qual Xanto7 la vide
36Brandir armi omicide,
Ma in man scotendo la vivace oliva8
Tutrice di città, qual già devoti
L’invocâr d’Erettèo gli alti nepoti9.
40Cruda di regno ambizïon fe’ bello
Parer sovente un gran misfatto, e laude
Acquistaron le stragi e le ruine.
Quindi all’avido Ciro10 e a quel flagello
44Di popoli Sesostri11 ancor s’applaude;
N. B. Queste varianti sono state ricavate da una stampa senza indicazione di tipografia e d’anno, ma certo del 1802.
- 24. Del Rodano muggir
- 44. De’ popoli, Sesostri
Marengo: cfr. la nota d’introd. a p. 125.