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164 | IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI |
Va trafficando Cristo in sacramento.
Tutto è strame, letame e putridame
D’intollerando puzzo, e lo fermenta
150Tutto quanto de’ vizi il bulicame1.
E questa ciurma ell’è colei che addenta
I migliori, colei che tuona e getta
D’itala libertà le fondamenta?
Oh inopia di capestri! oh maladetta
155Lue2 cisalpina! ch patria! oh giusto Iddio!
Perché pigra in tua mano è la saetta3?
Terror mi prese a tanto; e, nell’obblío
Del mio stato immortale, al patrio tetto,
Per celarmi, tremante il piè fuggío.
160Oh mia dolce consorte! oh mio diletto
Fratello! oh quanto nell’udir mi piacqui4
Da voi nomarmi coll’antico affetto,
E ricordar siccome amai né tacqui
La pubblica ragion, sin che, già franta
165De’ buon la speme, addio vi dissi, e giacqui!
Piansi di gioia nel veder cotanta
Carità della patria, e come intera
De’ miei figli nel cor la si trapianta.
Ed io vana allor corsi ombra leggera,
170E gli strinsi, e sentii tutta in quel punto
La dolcezza di padre e piú sincera.
Ma il tenero lor petto al mio congiunto
Ahi! quell’amplesso non intese, e invano
Vivi corpi abbracciai spirto defunto.
175Mi staccai da’ miei cari; e di Milano
Ratto fuggendo, a quel sordo mi tolsi
Delle lagrime altrui gonfio oceàno.
Città discorsi e campi; e pria mi volsi
Al longobardo piano5, ove superbe
180Strinser catene al re de’ Franchi i polsi,
E il villan coll’aratro ancor tra l’erbe
- 148. Tutto strame (O.).
- 151. E questa ciurma s’è colei (O.).
- 168. nel core si trapianta (C.).
- ↑ 150. de’ vizi il bulicame: il bollente fiume de’ vizi. Bulicame, propriamente, era una scaturigine d’acqua calda presso Viterbo, resa celebre da Dante (Cfr. Inf. xiv, 79), che usa bulicame anche nel general significato di sangue bollente: Cfr. Inf. xii, 128.
- ↑ 155. Lue: peste.
- ↑ 156. Perché pigra ecc.: Dante Par. xxvii, 57: «O difesa di Dio, perché pur giaci?».
- ↑ 161. piacqui: compiacqui.
- ↑ 179. Al longobardo piano ove ecc.: alle pianure di Pavia, ove il 24 febbraio 1525 avvenne la famosa battaglia in cui Francesco I (1494-1547), re di Francia, fu fatto prigioniero
tezza». Mg.