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CANTO QUARTO 163

     Il berretto di Bruto1, ma di serva
     Avea gli atti, il parlare ed il mantello.
E la seguìa di drudi una caterva,
     125Che da questa d’Italia2 a quella fogna
     A fornicar correa colla proterva3.
Altri, perduta nel peccar vergogna,
     Fuggì la patria no, ma il manigoldo;
     Altri è resto di scopa, altri di gogna4;
130Qual repe5 e busca ruffianando il soldo;
     Qual è spia; qual il falso testimonio
     Vende pel quarto e men d’un leopoldo6.
Quei chiede un Robespier che il sangue ausonio
     Sparga, e le funi e la Senavra impetra7
     135Con questo che biscazza8 il patrimonio.
V’ha chi, ventoso raschiator di cetra,
     Il pudor caccia e sè medesmo in brago,
     E segnato da Dio corre alla Vetra9.
V’ha chi salta in bigoncia dallo spago10;
     140V’ha chi versuto ciurmador le quadre
     Muta in tonde figure, e non è mago11.
Disse rea d’adulterio altri la madre,
     E di vile semenza di convento
     Sparso il solco12 accusò del proprio padre.
145Altri è schiuma di prete13, e fraudolento
     De’ galeotti arringator, per fame


123. Avea gli atti, il crin mozzo ed il mantello (O.).
131-2. qual è falso testimonio Pel quarto e meno ancor d’un leopoldo (O.).
140. V’ha chi truffa, chi ciurma, chi quadre (O.).
145. Altri schiuma di preti (O.).


    feroci demagoghi.

  1. 122. di Bruto: repubblicano.
  2. 125. da questa d’Italia: Chiamando fogna anche il resto d’Italia, indica ch’erano eguali a’ ricordati i vizi che deturpavano i repubblicani dello altre province venuti in Lombardia.
  3. 126. proterva: arrogante, sfacciata.
  4. 129. scopa... gogna: De’ malfattori. alcuni si frustavano (scopa), altri si ponevano alla berlina (gogna).
  5. 150. repe: striscia come rettile (lat.). Marchetti Lucr. III, 160: «Non sentiamo Il cheto andar d’ogn’animal che repa».
  6. 132. leopoldo: moneta austriaca, cosí detta dal nome dell’imperatore di cui recava l’effige.
  7. 134. le funi e la Senavra impetra: merita (impetra), come pazzo, d’esser mandato alla Senavra (manicomio fuor di Milano) e legato colle funi, perché furente. Qui non può alludere, come parve ad alcuni, al Lattanzi, che fu alla Senavra sì, ma dopo la composizione della Mascher. Quanto all’elocuzione, si noti la chiara e bella endiadi le funi e la Senavra per le funi della Senavra.
  8. 135. biscazza: disperde giocando.
  9. 136. V’ha chi ecc.: «L’accocca di nuovo al Gianni, cui dice segnato da Dio, perché era gobbo. — Vetra, piazza in Milano ove si faceva giustizia de’ malfattori». Mg. — ventoso: vuoto.
  10. 139. salta ecc.: diventa di ciabattino tribuno.
  11. 140. chi versuto ecc.: chi, astuto ingannatore, fa veder nero il bianco, pur non essendo mago.
  12. 144. il solco: la via alla generazione. In questo senso l’usarono anche l’Alamanni (Colt. II, 51) e il Marchetti (Lucr. IV, 277).
  13. 145. Altri ecc.: «Fu in que’ tempi di depravata libertà in cui si videro preti e frati apostatare tra le oscene danze intorno all’albero della libertà; o predicare intolleranti e feroci principii d’irreligione o di scostuma-