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CANTO SECONDO 143

Coprí la strage il lido, e lido fece1:
     Quei che il ferro non giunse il mar sommerse,
     E d’ogni mille non campâr li diece2.
Ahi gioie umane d’amarezza asperse!
     50Suonò fra la vittoria orrendo avviso
     Che in doglia il gaudio al vincitor converse.
Narrò l’infamia di Scherer conquiso3,
     E dal Turco, dall’Unno e dallo Scita4
     Desolato d’Italia il paradiso5.
55Narrò da pravi cittadin6 tradita
     Francia, e senza consiglio e senza polo7
     Del governo la nave andar smarrita.
Prima assalse l’eroe stupore e duolo,
     Poi dispetto e magnanimo disdegno;
     60E ne scoppiò da cento affetti un solo:
La vendetta scoppiò, quella che segno
     Fu di Camillo all’ire generose
     E di lui che crollò de’ trenta il regno8.
Cosí partissi; e al suo partir si pose
     65Un vel9 la sorte d’oriente, e l’urna
     Che d’Asia i fati racchiudea nascose.
Partissi; e di là10, dove alla dïurna
     Lampa il corpo perd’ombra11, la fortuna
     Con lui mosse fedele e taciturna,
70E nocchiera s’assise in su la bruna
     Poppa12, che grave di cotanta spene
     Già di Libia fendea l’ampia laguna.
Innanzi13 vola la vittoria, e tiene

    negro fumo della scura pece.... Non macchiò sol quel ch’apparia ed infece».

  1. 46. e lido fece: e formò un lido di cadaveri.
  2. 48. E d’ogni mille ecc.: Ricorda il dantesco (Inf. xxv, 33): «Gliene die’ cento, e non sentí le diece». - La grande disfatta de’ nemici nella vittoria napoleonica d’Abukir (26 luglio 1799) è celebrata anche nel Bardo (VI, 3): «Di turca strage il mar crebbe, e l’ondosa Faccia sparí da tanti corpi ascosa».
  3. 52. Narrò ecc.: «Scherer [Bartolommeo Giuseppe: 1735-1804], generale in capo dei Francesi in Italia, intanto che Bonaparte era in Egitto, fu sconfitto dagli Austro-Russi presso Verona, onde ritiratosi cogli avanzi del suo esercito sopra l’Adda, cedette, per ordine del Direttorio, il comando a Moreau. - Vedi Botta [vol. III, p. 220 e segg.]». Mg.
  4. 53. Unno: propriam. gli Ungaresi: qui, gli Austriaci. — Scita: i Russi (accompagnati da Turchi), detti cosí, perché Sciti chiamarono gli antichi tutti gli abitanti dell’Europa orientale.
  5. 54. d’Italia il paradiso: cfr. la nota al v. 11, p. 126.
  6. 55. pravi cittadin: i cinque del Direttorio. Cfr. la nota al v. 102.
  7. 56. polo: guida.
  8. 61. quella che ecc.: «Camillo quando vendicò Roma dai Galli, e Trasibulo che cacciò i trenta tiranni da Atene». Mg.
  9. 64. si pose un vel: si velò di tristezza.
  10. 67. e di là ecc.: «L’Egitto, paese situato sotto il tropico del Cancro, dove i corpi nei giorni solstiziali presentano poca o niuna ombra. Era celebre a Siene un pozzo, dove il sole, precisamente perpendicolare ad esso nel suo passaggio del Cancro, rifletteva per entro le acque la sua immagine». Mg.
  11. 68. perd’ombra: Dante Purg. xxx, 89: «Pur che la terra, che perde ombra, spiri».
  12. 70. E nocchiera ecc.: Bardo VI, 4: «dal Canopo Salpa; e nocchiera in poppa ha la fortuna».
  13. 75. Innanzi: Il Beneficio, 76: