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134 | IN MORTE DI LORENZO MASCHERONI |
Cari a Marcello1 di Sicilia i liti;
Primo quadrò la curva dal cadere
De’ proietti creata, e primo vide
90Il contener delle contente2 sfere.
Seco è il calabro antico3, che precide
Alle mie rote il giro e del mio figlio4
La sognata caduta ancor deride.
Qui Cassin5, che in me tutto affisse il ciglio,
95Fortunato così, ch’altri giammai
Non fe’ piú bello del veder periglio6;
Qui Bianchin7, qui Ricciòli ed altri assai
Del ciel conquistatori, ed Orïano8
L’amico tuo qui assunto un dì vedrai;
100Lui che primiero dell’intatto9 Urano
Co’ numeri frenò la via segreta,
Orian degli astri indagator sovrano.
Questi dal centro del maggior pianeta
Uscian richiami, e: Vieni, anima dia10,
105Par ch’ogni stella per lo ciel ripeta.
Sì dolce udiasi intanto un’armonia,
Che qual piú dolce suono arpa produce11
- ↑ 87. Marcello: Marco Claudio M. edile, questore e poi, dal 224 al 208 av. C., anno della sua morte, cinque volte console di Roma. Nel 212, dopo un assedio triennale, espugnò Siracusa. Questa fu l’opera sua piú gloriosa; ma nella 2ª guerra punica combatté anche con valore, se non sempre con fortuna, contro Annibale.
- ↑ 90. contente: contenute. Sincope che usò anche Dante: cfr. Inf. ii, 77 e Par. ii, 114.
- ↑ 91. il calabro antico ecc.: Filolao, che fiorì nella Magna Grecia intorno al 475 av. C. Fu discepolo di Pitagora, poi di Archita e il primo a insegnar pubblicamente il moto annuo della terra intorno al sole. — precide: tronca.
- ↑ 92. del mio figlio: di Fetonte.
- ↑ 94. Cassin: Gian Domenico Cassini (1625-1712), nizzardo, «diede una teorica completa sul movimento delle macchie solari, e parlò piú sensatamente d’ogni altro della paralasse del sole, elemento principale di tutta l’astronomia». Mt.
- ↑ 96. periglio: prova, esperimento (lat. periculum). È usato anche dall’Ariosto: cfr. XIX, 70.
- ↑ 97. Bianchin: Monsignor Francesco Bianchini (1662-1729), veronese, dottissimo di scienze fisiche e matematiche autore di molte e svariate opere, la maggiore delle quali è Istoria univers. provata con monumenti e figurata con simboli degli antichi (Roma, 1697). — Ricciòli: Giambattista Ricciòli (1598-1671), gesuita ferrarese, uno de’ piú grandi astronomi del suo tempo, autore, tra l’altro, della Chronologia reformata (Bologna, 1669), opera divisa in tre parti e piena di dottrina e di erudizione. Cfr. Barotti Memorie ist. dei lett. ferr. Ferrara, 1793, tom. II, p. 270.
- ↑ 98. Orïano: Barnaba Oriani (1762-1833), prete milanese, gloria delle scienze matematiche ed astronomiche, che, tra l’altre sue scoperte, formulò per primo la legge del moto di Urano. Cfr. la nota al v. 125, p. 35. Questa teoria, stampata in Milano nel 1789, fu conosciuta a Parigi dai piú distinti astronomi e geometri. Ma perché il modesto Oriani non la presentò all’Accademia delle Scienze, l’astronomo Delhambre profittò senza scrupolo delle scoperte altrui, e le sue Tavole pubblicate due anni dopo ottennero un premio ad altri dovuto». Mt.
- ↑ 100. intatto: non da altri studiato.
- ↑ 104. dia: splendente. Cfr. la nota al v. 317, p. 108.
- ↑ 107. Che qual ecc.: Dante Par. xxiii, 97; «Qualunque melodia piú dolce suona Quaggiú,... Parrebbe nube che squarciata tuona, Com-
di guida per riconoscere l’inonorato sepolcro di lui quando nel 75 av. C. andò questore in Sicilia. Cfr. Tuse. IV, 23.