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CANTO TERZO 85

     Intrinseca le gira e le spalanca.
40Risonò d’un fragor profondo e rude
     Dell’Olimpo la volta, e tre guerrieri
     Calar fur visti di sembianze crude.
Nere sul petto le corazze, e neri
     Nella manca gli scudi, e nereggianti
     45Sul capo tremolavano i cimieri;
E furtive dall’elmo e folgoranti
     Scorrean le chiome della bionda testa
     Per lo collo e per l’omero ondeggianti.
La volubile bruna sopravvesta
     50Da brune penne ventilata1 addietro
     Rendea rumor di pioggia e di tempesta.
Del sopracciglio sotto l’arco tetro
     Uscían lampi dagli occhi, uscía paura,
     E la faccia parea bollente vetro2.
55Questi, e l’altro campion seduto a cura
     Dell’estinto Luigi, angeli sono
     Di terrore, di morte e di sventura3.
Venir son usi dell’Eterno al trono,
     Quando acerba a’ mortai volge la sorte
     60E rompe la ragion del suo perdono4.
D’Egitto il primo l’incruente porte
     Nell’arcana percosse orribil notte,
     Che fur de’ padri le speranze morte5.
L’altro è quel che sul campo estinte e rotte
     65Lasciò le forze che il superbo Assiro
     Contro l’umile Giuda avea condotte6.
Dalla spada del terzo i colpi usciro,
     Che di pianto sonanti e di ruina


63. Che feo de’ padri


    aprirsi per intrinseca forza.

  1. Da brune penne ventilata: Particolarità, tolta dalla descrizione di alcuni angeli di Dante (Purg. VIII, 28): «Verdi... Erano in veste, che da verdi penne Percosse traèn dietro e ventilate».
  2. bollente vetro: Espressione dantesca: cfr. Purg. xxvii, 49.
  3. angeli sono ecc.: Il Varano, anch’esso degli angeli vendicatori (Vis. I, 252): «Vedi quei, che a recar la morte e il lutto Stanno su l’ale pronti aspri guerrieri Coll’occhio attento in aspettar il cenno, Contro cui scampo arte, o valor non speri».
  4. La ragion ecc.: la sua misericordia.
  5. D’Egitto ecc.: Allude allo sterminio de’ primogeniti d’Egitto (decima piaga), perché Faraone si risolvesse a lasciar partire gli Ebrei. A’ quali Dio ordinò di tingere col sangue dell’agnello le loro porte, affinché l’angelo potesse distinguerle da quelle non insanguinate (incruente) degli Egizi. Cfr. Esodo XII, 21-31. — Varano Vis. cit. 562: «L’altro, ch’agita in aria i vanni arditi, È quel, che nella notte in Ciel segnata Lo squallor mise negli Egizi liti, E scannò i primi figli...».
  6. L’altro ecc.: Senacheribbo, re dell’Assiria, era per assediare e prendere Gerusalemme, quando per lo preghiere d’Ezechia re di Giuda il suo esercito sterminato fu distrutto da un angelo. Cfr. Re IV, xix, 35 e seg. — Varano Vis. cit. 274: «L’altro, cui scritto su le ciglia apparso Sterminator, colle man