Pagina:Poesie (De Amicis).djvu/268


— 260 —

A MIA MADRE.


Amo il nome gentile; amo l’onesta
Aura del volto che il mio cor rinfranca;
Amo la mano delicata e bianca
Che le lacrime mie terge ed arresta;

Amo le braccia a cui fido la testa
Da tristi fantasie turbata e stanca;
Amo la fronte pura, aperta e franca,
Dove tutto il pensier si manifesta;

Ma più de lo sembianze oneste e care
Amo la voce che mi parla il vero
E mi conforta l’anima ad amare:

La voce che ogni dì sulla prim’ora
Mi grida in suono d’amoroso impero:
È l’alba, figlio mio! Sorgi e lavora!