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« Veglierò, patirò tutte le pene,
« Vivrò di pane, andrò coi piedi nudi,
« Per mettergli in disparte un po’ di scudi
« E per vestirlo bene!

« Ed ogni dì a quell’ora, al finestrino
« M’affaccerò, col mio lavoro in mano,
« E vedendo il mio sposo di lontano,
« Gli mostrerò il bambino;

« E lui risponderà con un sorriso....
« E vivremo così contenti e stretti
« Nel nostro nido appiccicato ai tetti
« Come in un paradiso.

« O il mio sposo dov’è? Caro dottore,
« Lei ch’è con me tanto amoroso e buono,
« Vada a dirglielo lei che gli perdono
« E che l’ho sempre in core.

« Pochi altri giorni ancora, e un’altra vita
« Comincieremo, se lo vuole Iddio,
« E avremo un bimbo.... O bimbo, o bimbo mio,
« Svegliati, son guarita!»