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LA MORTE DEL MASTINO.

(a un poeta verista.)


Sopra un letto di strame imputridito
E di corrotti visceri di pollo
Dorme, nel brago protendendo il collo,
Un mastino decrepito e sfinito.

Di tratto in tratto, scosso da un prurito,
Alza la testa tremola, e dà un crollo,
E ficca, iroso e fiacco, il dente frollo
Nelle croste del fianco scheletrito;

Quindi gemendo in voci soffocate.
Simili al piagnisteo d’un podagroso
Manzonïano vil preso a pedate.

Volge il dorso alla terra, e in alto l’epa,
E stralunando l’occhio sanguinoso
Torce il muso, la coda agita, e crepa.