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UN AMMIRATORE.
I.
Cedo alla simpatia, cedo al possente
Intimo impulso d’un affetto antico,
E scrivo a lei, Signor, come a un amico,
E piango.... e mi s’intorbida la mente.
E come pegno dell’affetto ardente
Che mi sento nel cor più che non dico,
Un sonetto le invio: L’ombra di Vico;
E chiedo il suo parer timidamente.
E Lei mi parli risoluto e schietto:
Se mi dice ch’è bello, io ne vo matto,
E se mi dà del ciuco, mi rimetto.
Mi mandi dei suoi libri la raccolta,
Dei consigli, un autografo, il ritratto....
Non domando di più per questa volta.