Avanza sotto il tricolor vessillo
l’egualitade, avanzano i plebei
duci che il sacro feudale impero
136abbatteranno.
Ma qui si pugna per l’onor, si muore
qui per la patria. E ben risorge e vince
chi per la patria cade ne la santa
140luce de l’armi.
Reca, Albertina, pur di guardia in guardia
il parvoletto Carignano. In lui
tócca la madre Rivoluzïone
144per l’avvenire
l’ultimo capo del vittorïoso
ramo di Carlo Emmanuele. Il serto
gitta oltre Po Vittorio, e dittatore
148leva la spada.
E a te dimani, Umberto re, in conspetto
l’Alpi d’Italia schierano gli armati
figli a la guerra. Il popolo fidente
152te guarda e loro.
Noi non vogliamo, o Re, predar le belle
rive straniere e spingere vagante
l’aquila nostra a gli ampi voli avvezza:
156ma, se la guerra