Giacea sotto un bel padiglione
Giaufredo al conspetto del mare:
In nota gentil di canzone 44Levava il supremo desir.
— Signor che volesti creare
Per me questo amore lontano,
Deh fa che a la dolce sua mano 48Commetta l’estremo respir! —
Intanto co ’l fido Bertrando
Veniva la donna invocata;
E l’ultima nota ascoltando 52Pietosa risté sull’entrata:
Ma presto, con mano tremante
Il velo gittando, scoprí
La faccia; ed al misero amante 56- Giaufredo, - ella disse, - son qui. -
Voltossi, levossi co ’l petto
Su i folti tappeti il signore
E fiso al bellissimo aspetto 60Con lungo respiro guardò.
- Son questi i begli occhi che amore
Pensando promisemi un giorno?
È questa la fronte ove intorno 64Il vago mio sogno volò? —