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odi barbare 919

Elena guarda l’onde: re Marco ad Isotta le braccia
apre, ed il biondo capo su la gran barba cade.28

Con la regina scota su ’l lido nel lume di luna
sta Clitennestra: tuffan le bianche braccia in mare,

e il mar rifugge gonfio di sangue fervido: il pianto
de le misere echeggia per lo scoglioso lido.32

O lontana a le vie de i duri mortali travagli
isola de le belle, isola de gli eroi,

isola de’ poeti! Biancheggia l’oceano d’intorno,
volano uccelli strani per il purpureo cielo.36

Passa crollando i lauri l’immensa sonante epopea
come turbin di maggio sopra ondeggianti piani;

o come quando Wagner possente mille anime intona
a i cantanti metalli; trema a gli umani il core.40

Ah, ma non ivi alcuno de’ novi poeti mai surse,
se non tu forse, Shelley, spirito di titano,

entro virginee forme: dal divo complesso di Teti
Sofocle a volo tolse te fra gli eroici cori.44