Pagina:Poesie (Carducci).djvu/934

908 odi barbare



PER UN INSTITUTO DI CIECHI


Quando mirava Omero le fulgide a’ dardani campi
pugne, con gli occhi spenti ed immoti al cielo;

quando, levata in fredda caligin la fronte, vedeva
Milton passare su’ mondi vinti Dio;4

l’alma del tutto in essi rompeva la inerte de’ sensi
bruma, e ne’ grandi spiriti il sole ardea.

Quando Tobia meschino del can riconobbe il latrato
e brancolando porse le bianche mani,8

messa dal ciel sovvenne la santa pietà: Rafaele
biondo a’ lassi occhi rese il bel figlio e il lume.

Stanno ne l’ampia terra gli eroi del pensiero in disparte:
a Rafaele tende le braccia il mondo.12