Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
odi barbare | 881 |
Entra ella, e passa, e tócca; e senza pur volgersi atterra
gli arbusti lieti di lor rame giovani;12
miete le bionde spiche, strappa anche i grappoli verdi,
coglie le spose pie, le verginette vaghe
ed i fanciulli: rosei tra l’ala nera ei le braccia
al sole a i giuochi tendono e sorridono.16
Ahi tristi case dove tu innanzi a’ vólti de’ padri,
pallida muta diva, spegni le vite nuove!
Ivi non piú le stanze sonanti di risi e di festa
o di bisbigli, come nidi d’augelli a maggio:20
ivi non piú il rumore de gli anni lieti crescenti,
non de gli amor le cure, non d’imeneo le danze:
invecchian ivi ne l’ombra i superstiti, al rombo
del tuo ritorno teso l’orecchio, o dea.24