Pagina:Poesie (Carducci).djvu/902

876 odi barbare

Fra le tue nere chiome, o bianca Lidia,
langue una rosa pallida;
e una dolce a me in cuor tristezza súbita
tempra d’amor gl’incendii.16

Dimmi: perché sotto il fiammante vespero
misterïosi gemiti
manda il mare là giú? quai canti, o Lidia,
tra lor quei pini cantano?20

Vedi con che desío quei colli tendono
le braccia al sole occiduo:
cresce l’ombra e li fascia: ei par che chiedano
il bacio ultimo, o Lidia.24

Io chiedo i baci tuoi, se l’ombra avvolgemi,
Lieo, dator di gioia:
io chiedo gli occhi tuoi, fulgida Lidia,
se Iperïon precipita.28

E precipita l’ora. O bocca rosea,
schiuditi: o fior de l’anima,
o fior del desiderio, apri i tuoi calici:
o care braccia, apritevi.32