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Non sotto ferrea punta che strida solcando maligna
dietro un pensier di noia l’aride carte bianche;
sotto l’adulto sole, nel palpito mosso da’ venti
pe’ larghi campi aprici, lungo un bel correr d’acque,4
nasce il sospir de’ cuori che perdesi ne l’infinito,
nasce il dolce e pensoso fior de la melodia.
Qui brilla il maggio effuso ne l’aere odorato di rose,
brillano gli occhi vani, dormon ne’ petti i cuori:8
dormono i cuor, si drizzan le orecchie facili quando
la variopinta strilla nota de la Gioconda.