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odi barbare 825


e i grandi celti rossastri correnti a lavarsi la strage
ne le fredde acque alpestri ch’ei salutavan Reno,24

e l’alta stirpe di Roma, e il lungo-chiomato lombardo
ch’ultimo accampò sovra le rimboschite cime.

Dormon con gli ultimi nostri. Fiammeggia il meriggio su ’l colle:
udite, o Delia, udite ciò che dicono i morti.28

Dicono i morti ― Beati, o voi passeggeri del colle
circonfusi da’ caldi raggi de l’aureo sole.

Fresche a voi mormoran l’acque pe ’l florido clivo scendenti,
cantan gli uccelli al verde, cantan le foglie al vento.32

A voi sorridono i fiori sempre nuovi sopra la terra:
a voi ridon le stelle, fiori eterni del cielo.

Dicono i morti ― Cogliete i fiori che passano anch’essi,
adorate le stelle che non passano mai.36