E intorno ti danzavano
Ne la serena spera
Le ventiquattro vergini
184Fósca e vermiglia schiera.
Né vivi tu? né giunseti
Del vecchio Omero il verso?
E Proclo in van chiamavati
188Amor de l’universo?
Il vero inesorabile
Di fredda ombra covrío
Te larva d’altri secoli,
192Nume de’ greci e mio.
Or dove il cocchio e l’aurea
Giovanil chioma e’ rai?
Tu bruta mole sfolgori
196Di muto fuoco, e stai.
Ahi! da le terre ausonie
Tutte fuggîr li dèi:
In vasta solitudine,
2000 Musa mia, tu sei.
In vano, o ionia vergine,
Canti, ed evochi Omero:
Surge, e minaccia squallido
204Da’ suoi deserti il vero.