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odi barbare | 809 |
Ei benedice al fósco Vaticano, al bel Quirinale,
al vecchio Capitolio santo fra le ruine;12
e tu da i sette colli protendi, o Roma, le braccia
a l’amor che diffuso splende per l’aure chete.
Oh talamo grande, solitudini de la Campagna!
e tu Soratte grigio, testimone in eterno!16
Monti d’Alba, cantate sorridenti l’epitalamio;
Tuscolo verde, canta; canta, irrigua Tivoli;
mentr’io da ’l Gianicolo ammiro l’imagin de l’urbe,
nave immensa lanciata vèr’l’impero del mondo.20
O nave che attingi con la poppa l’alto infinito,
varca a’ misterïosi lidi l’anima mia.
Ne’ crepuscoli a sera di gemmeo candore fulgenti
tranquillamente lunghi su la Flaminia via,24
l’ora suprema calando con tacita ala mi sfiori
la fronte, e ignoto io passi ne la serena pace;
passi a i concilii de l’ombre, rivegga li spiriti magni
de i padri conversanti lungh’esso il fiume sacro.28