Su gli amorosi venti salía, tra soavi fragranze,
tra le nozze de i fiori, tra gl’imenei de’ rivi.
La chioma d’oro lenta irriga il collo, a l’òmero bianco
con un cinto vermiglio sta la faretra d’oro.52
Cadde l’arco su l’erbe; e Lèlapo immobil con erto
il fido arguto muso mira salire il sire.
Oh baci d’una dea fragranti tra la rugiada!
oh ambrosia de l’amore nel giovinetto mondo!56
Ami tu anche, o dea? Ma il nostro genere è stanco;
mesto il tuo viso, o bella, su le cittadi appare.
Languon fiochi i fanali; rincasa, e né meno ti guarda,
una pallida torma che si credé gioire.60
Sbatte l’operaio rabbioso le stridule impòste,
e maledice al giorno che rimena il servaggio.
Solo un amante forse che placida al sonno commise
la dolce donna, caldo de’ baci suoi le vene,64
alacre affronta e lieto l’aure tue gelide e il viso:
“Portami„, dice, “Aurora, su ’l tuo corsier di fiamma!