Imprecò già Coronide
Per te al disciolto cinto:
Amícle un giorno e Tàigeta
88Pianser per te Giacinto.
Ma e tu d’amor gl’imperii,
Tu, petto immansueto,
Durasti; e i greggi a pascere
92Pur ti ritenne Admeto.
Te solitari attesero
I templi ermi del cielo,
Né piú muggía da gli aditi
96La religion di Delo.
Giacea de’ tori indocili
Dal vago piè calcato
L’arco divino argenteo
100In abbandon su ’l prato.
Né bastò l’arte medica
Verso la cura nova:
Ahi, sol di furie e lacrime
104Il nostro iddio si giova.
Né tra le dita ambrosie
Piú ti splendea la lira,
Quella onde al padre caddero
108Sovente i fuochi e l’ira.