Ah no che sen piú candido
Endimïon non strinse
Quando notturna Venere
64La schiva dea gli scinse!
Io ardo. Amore infuria
Nel fulminato petto;
E corro, e guardo, ed Espero
68Gridando in cielo affretto.
Pietà, divino Apolline!
Spingi i destrier celesti,
Le inerti Ore sollecita;
72Ruina.... A che t’arresti?
E ancor rattieni il cocchio
In su l’estrema curva?
E ancor l’ancella undecima
76Lenta su ’l fren s’incurva?
Male io sperai te facile
Al suon di mie querele,
Sempre a gli amanti infausto,
80Sempre in amor crudele!
Clizia oceania vergine
Per te conversa in fiore
Ancor mutata sèrbati
84Il non mutato amore.