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742 rime nuove


— Ballare non posso, non devo ballare:
    È giorno di nozze dimani per me. —
— Sir Òluf, ascolta: ti voglio donare
    16Un cumulo d’oro, se balli con me. —

— Il cumulo d’oro ben venga; ma poi
    Ballare non posso, ché ho nozze diman. —
— Se meco, sir Òluf, ballare non vuoi,
    20Il morbo e il contagio ti accompagneran. —

E un colpo gli batte leggero su ’l cuore:
    Tal doglia sir Òluf piú mai non sentí.
Poi bianco il rialza sul suo corridore:
    24— Ritorna a la sposa, ritorna cosí. —

E quando a la porta di casa egli venne,
    Sua madre al vegnente guardò con terror:
— Ascolta, figliuolo: di’ su, che t’avvenne?
    28Perché cosí smorto? che è quel pallor? —

— Come esser non debbo sí pallido e smorto?
    Nel regno de gli elfi m’avvenne d’entrar.—
— Figliuolo, la sposa sarà qui di corto;
    32Che devo a la sposa, figliuolo, contar? —

— Le di’ che a sollazzo cammino pe ’l bosco
    Con cane e cavallo, provandolo al fren. —
Ed ecco (il mattino tremava ancor fósco)
    36La sposa e l’allegro corteggio ne vien.