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720 rime nuove

Il primo re degli Ostrogoti in Italia è nell’antica poesia tedesca denominato Teodorico di Verona; ed entra nei Nibelunghi e da ultimo nei miti odinici del cacciatore demoniaco. La leggenda cattolica italiana, certo per quella breve tirannia che macchiò il fine del regno di lui, lo fa portato via dal diavolo e gittato dalle anime di Simmaco e del pontefice Giovanni nelle caldaie di Lipari. I miei versi raccolgono, o, come dicevano i commediografi romani, contaminano, le due leggende, la germanica odinica, l’italiana cattolica.

LXXVIII) p. 701. Soggetto di questa poesia è un fatto della sesta spedizione di Federico i in Italia, narrato e commentato dal Quinet in Les révolutions d’Italie lib. i, cap. iv.

LXXIX) p. 704. Della favola il fondamento è storico: cfr. Cronaca di Pisa in Rer. ital. Script. x 987. Albertino Mussato, De gest. italic. post Henricum vii, ivi stesso x 594-95. L’ultima stanza è quasi a lettera da versi d’allora; cf. Cantilene e ballate, Pisa, Nistri, 1871, p. 31. Fin certi nomi e qualificativi furono suggeriti dalle rime d’un poeta lucchese, Pietro Faitinelli, dei primi trentanni del sec. xiv, pubbl. da Leone Del Prete, a Bologna, per il Romagnoli 1874, nella disp. cxxix della Scelta di curiosità letterarie.

LXXX) p. 713. Margherita d’Austria, la “buona cucitrice„ come gloriavasi ella “di camice„, e la storia aggiunge di trattati, non fu propriamente vedovetta di tre mariti, perché il primo, Carlo viii di Francia, non le fu piú voluto dare, dopo fidanzatala e fattala a ciò educare in Francia. È conosciuto l’epitaffio che in certa occasione ella compose per sé:

Ci gît Margot, la gente demoiselle
Qu’ eut deux maris et si mourut pucelle.


Il resto è storia generale.