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716 rime nuove


LXXXI.

A VITTORE HUGO

(xxvii febbraio 1881)


Da i monti sorridenti nel sole mattutino
Scende l’epos d’Omero, che va fiume divino
Popolato di cigni pe ’l verde asiaco pian.
    Sorge aspra la tragedia d’Eschilo nel fatale
Orror, fuma e lampeggia, e freme e tuona, quale
6Sovra il mar di Sicilia per la notte un vulcan.

L’ode olimpia di Pindaro, aquila trïonfale,
Distende altera e placida il remeggio de l’ale
Nel fulgente meriggio su i fòri e le città.
    Tra quei libri di canti, nel mio studio, o Vittore,
La tua canuta effige, piegata nel dolore
12La profetica testa su la man destra, sta.