Meglio ir tracciando per la sconsolata
Boscaglia al piano il bufolo disperso,
36Che salta fra la macchia e sosta e guata,
Che sudar dietro al piccioletto verso!
Meglio operando oblïar, senza indagarlo,
39Questo enorme mister de l’universo!
Or freddo, assiduo, del pensiero il tarlo
Mi trafora il cervello, ond’io dolente
42Misere cose scrivo e tristi parlo.
Guasti i muscoli e il cuor da la rea mente,
Corrose l’ossa dal malor civile,
45Mi divincolo in van rabbiosamente.
Oh lunghe al vento sussurranti file
De’ pioppi! oh a le bell’ombre in su ’l sacrato
48Ne i dí solenni rustico sedile,
Onde bruno si mira il piano arato
E verdi quindi i colli e quindi il mare
51Sparso di vele, e il campo santo è a lato!
Oh dolce tra gli eguali il novellare
Su ’l quïeto meriggio, e a le rigenti
54Sere accogliersi intorno al focolare!