Forti figli pendean da la tua poppa
Certo, ed or baldi un tuo sguardo cercando
15Al mal domo caval saltano in groppa.
Com’eri bella, o giovinetta, quando
Tra l’ondeggiar de’ lunghi solchi uscivi
18Un tuo serto di fiori in man recando,
Alta e ridente, e sotto i cigli vivi
Di selvatico fuoco lampeggiante
21Grande e profondo l’occhio azzurro aprivi!
Come ’l ciano seren tra ’l biondeggiante
Òr de le spiche, tra la chioma flava
24Fioria quell’occhio azzurro; e a te d’avante
La grande estate, e intorno, fiammeggiava;
Sparso tra’ verdi rami il sol ridea
27Del melogran, che rosso scintillava.
Al tuo passar, siccome a la sua dea,
Il bel pavon l’occhiuta coda apria
30Guardando, e un rauco grido a te mettea.
Oh come fredda indi la vita mia,
Come oscura e incresciosa è trapassata!
33Meglio era sposar te, bionda Maria!