Voluttuosa ne l’atto languido
Tra i gotici archi, quale tra’ larici
Gentil palma volgente
16Al nativo orïente.
Guardò serena per entro i lugubri
Luoghi di morte; levò la tenue
Fronte, pallida e bella,
20Tra le floride anella
Che a l’agil collo scendendo incaute
Tutta di molle fulgor la irradiano:
E piovvemi nel cuore
24Sguardi e accenti d’amore
Lunghi, soavi, profondi: eolia
Cetra non rese piú dolci gemiti
Mai né sí molli spirti
28Di Lesbo un dí tra i mirti.
Su i muti intanto marmi la serica
Vesta strisciava con legger sibilo,
Spargeanmi al viso i venti
32Le sue chiome fluenti.
Non mai le tombe sí belle apparvero
A me ne i primi sogni di gloria.
Oh amor, solenne e forte
36Come il suggel di morte!