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juvenilia | 41 |
XXVI.5
CANTO DI PRIMAVERA
Qual sovra la profonda
Pace del glauco pelago
Uscí Venere, e l’onda
Accese e l’aer e l’isole,
Quando al ciel le divine
6Luci alzò raccogliendo il molle crine;
Primavera beata
Su le pianure italiche
Sorride. Ogni creata
Cosa in vista rallegrasi:
Scherza con l’aura e il fiore
12E vola nel sereno etere Amore.