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rime nuove 583


XXXVII.

ROSA E FANCIULLA


Or che soave è il cielo e i dí son belli
E gemon l’aure e cantano gli augelli
Tu chini l’amorosa
4Fronte, o vergine rosa.

Per te non fa che il prato ove nascesti
Tiranno solitario avvampi il sole,
Quando su’ campi da la falce mesti
8La polverosa estate a lui si duole,
E nel meriggio le campagne sole
Assorda la cicala,
E impreca al giorno, che affannoso cala,
12Dal risécco pantan la rana ascosa.