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rime nuove | 565 |
XXII.
MATTUTINO E NOTTURNO
Al mattin da la pioggia ecco deterso
In purità d’azzurro il ciel risplende,
E dal sole di maggio a l’universo
4Il sorriso di Dio benigno scende;
Quando alacre da l’animo sommerso
L’ali innovate il mio pensiero stende,
E al sol de gli occhi tuoi rivola il verso
8Come trillo di lodola che ascende.
Ma sento ardermi in cor la luce bruna
De le pupille in cui erra dolente
11Il desio d’un ignoto estraneo lito,
Quando ammiro da i poggi ermi la luna
A la città marmorea tacente
14Dir le malinconie de l’infinito.