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juvenilia 31


XXI.


O cara al pensier mio terra gentile
Ch’a la pura sorgendo aria azzurrina
D’alto vagheggi regnatrice umíle
4Il pian che largo al biondo Arno dichina:

Tu ridi allegra al ciel che di simíle
Gioia t’arride e al tuo favor s’inchina;
A te dolci aure, a te perenne aprile
8Veston di verde il campo e la collina.

E a te da questo inverno reo la mente
Ed il cuor lasso mio tendono a volo:
11Tu tieni l’uno e l’altro mio parente

Co ’l fratel che mi avanza, e del tuo suolo
Abbracci quel ch’io non baciai morente:
14In te tutto è il mio bene: io qui son solo.