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522 intermezzo

 Nostro lavoro è di portare in petto
              La questïon sociale.
O contemplazïon del lazzaretto!
              184Datemi un serviziale....

Un serviziale rosso. Il contadino
              Bea ne la maledetta
Risaia l’acqua marcia: io bevo il vino
              188Per far la sua vendetta.

Canti sol chi la voce ha cavernosa,
              E pèste a la salute!
Fiutate qua, canaglia vigorosa,
              192Quest’ulcera che pute! —

Cosí urla, al mattin scialbo, su ’l canto
              D’una sudicia via;
E tosse e rece fuor del petto affranto
              196Vino, tabe, elegia;

E l’asino, che vien, de l’ortolano
              Lo fiuta con dimesso
L’orecchio, e pensa — O idealismo umano,
              200Affógati in un cesso. —