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28 juvenilia



XVIII.


E tu, venuto a’ belli anni ridenti
Quando a la vita il cor piú si disserra,
Contendi al fato il prode animo, e in terra
4Poni le membra di vigor fiorenti.

Ahi, ahi fratello mio! Deh, quanta guerra
Di mesti affetti e di pensier frementi
Te su gli occhi de’ tuoi dolci parenti
8Spingeva ad affrettar pace sotterra!

Or teco posa il tuo dolor. Né il viso
Piú de la madre e non la donna cara
11O il fratel giovinetto o il padre pio,

Né i verdi campi vedrai piú; né il riso
Del ciel, né questa luce... ahi luce amara!
14Vale, vale in eterno, o fratel mio.