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giambi ed epodi | 483 |
Va come fósca nuvola
La morta compagnia,
E al suo passare un fremito
44Gl’itali petti assal;
Ne le auree veglie tacciono
La luce e l’armonia,
E sordo il tuon rimormora
48Su l’alto Quirinal.
Ma i cavalier d’industria,
Che a la città di Gracco
Trasser le pance nitide
52E l’inclita viltà,
Dicon — Se il tempo brontola,
Finiam d’empire il sacco;
Poi venga anche il diluvio;
56Sarà quel che sarà. —
nov. 1872.