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giambi ed epodi | 463 |
Pur, se chino su ’l tumolo romito
Lo con gentile orgoglio
Dir potessi — Vincenzio, risalito
16Abbiamo il Campidoglio, —
Tu scuoteresti via da le fredde ossa
Il torpor che vi stagna,
Tu salteresti su da la tua fossa,
20O leon di Romagna,
Per rivederla ancor, Roma, a cui ’l verbo
Di libertà gittasti,
Per difenderla ancor, Roma, a cui ’l nerbo
24De la vita sacrasti.
Dormi, povero morto. Ancor la soma
Ci grava del peccato:
Impronta Italia domandava Roma,
28Bisanzio essi le han dato.
marzo 1871.