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454 giambi ed epodi


E le pieghe a la vesta, tutta in viso
Vermiglia e di piacere
Spumante, con un guardo e con un riso
16Ove tutta Citere

Lampeggia e a cui Laide erudita avria
Aggiudicato il mirto,
— Odio — dice — la triste poesia
20Che rinnega lo spirto — .

E il buffon Mena, ch’empie d’inodora
Corruzïon la pancia
E via co ’l guanto profumato sfiora
24Gli schiaffi de la guancia.

Dice — A me giova tra un bicchier di Broglio
E l’altro metter l’ale.
Io mi sento meschino, e a cena voglio
28Del soprannaturale

E de i tartufi.... Via, dopo l’arrosto
Fa bene un po’ d’azzurro;
Apri, poeta: il cielo, il cielo, a costo
32Di pigliare un cimurro!

Nel cospetto del ciel l’ebrezza casca
Del senso riscaldato.
Il canto è fede — . E s’accarezza in tasca
36Il soldo ruffianato.