Quanti storici gradi di peccato
Occorron dunque, dite in vostra fe’,
Per poter la camicia di bucato 16Porger la mane al dormiglioso re?
Per quante aule di barbari signori
Vigilate dal pubblico terror
Bisogna aver contaminato i cuori 20Ed i ginocchi, e quante volte ancor
Rinnegata la misera latina
Patria e del suo comun le libertà,
Per poter di diritto a la regina 24Tener la coda quando a messa va?
Oh non per questo dal fatal di Quarto
Lido il naviglio de i mille salpò,
Né Rosolino Pilo aveva sparto 28Suo gentil sangue che vantava Angiò.
Ma voi da l’arche, voi da gli scaffali,
Invidïando a i vermi ombra e sopor,
Corna di cervi e teschi di cignali 32Ed ugnoli d’arpie mettete fuor;
Ed a gli scheltri de le ree castella
Che foscheggian pe ’l verde ermo Apennin,
Poi che l’austero e pio Gian de la Bella 36Trasse i baroni a pettinare il lin