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giambi ed epodi 417

 

Mirate, udite, o avversi continenti,
O monti al ciel ribelli,
Isole e voi ne l’ocean fiorenti
12Di boschi e di vascelli;

E tu che inciampi, faticosa ancella,
Europa, in su la via;
E tu che segui pe’ i gran mar la stella
16Che al Penn si discovria;

E voi che sotto i furïosi raggi
Serpenti e re nutrite,
Africa ed Asia, immani, e voi selvaggi,
20Voi, pelli colorite;

E tu, sole divino; ecco l’onesto
Veglio, rosso le mani
Di sangue e ’l viso di salute: è questo
24L’angel de gli Sciuani.

Ei, prima che il fatale esecutore
Lo spazzo abbia lavato,
Esce raggiante a delibar l’orrore
28Del popolo indignato.

Ei, di demenza orribile percosso,
Com’ebbro il capo scuote,
E vorría pur vedere un po’ di rosso
32Ne l’òr de le sue ruote.