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416 | giambi ed epodi |
Deh, prete, non sia ver che dal tuo nero
Antro niun salvo a l’aure pure uscí;
Polifemo Cristian, deh non sia vero
36Che tu nudri la morte in trenta dí.
Stringilo al petto, grida — Io del ciel messo
Sono a portar la pace, a benedir — ,
E sentirai dal giovanile amplesso
40Nuovo sangue a le tue vene fluir....
In sua mente crudel (volgonsi inani
Le lacrime ed i prieghi) egli si sta:
Come un fallo gittò gli affetti umani
44Ei solitario ne l’antica età.
III.
Meglio cosí! Sangue de i morti, affretta
I rivi tuoi vermigli
E i fati; al ciel vapora, e di vendetta
4Inebria i nostri figli.
Essi, nati a l’amore, a cui l’aurora
De l’avvenir sorride
Ne le limpide fronti, odiino ancora,
8Come chi molto vide.